Thursday, 6 November 2008

Jessica

Si tratta di un quaderno a righe, di quelli utilizzati dai bambini delle scuole elementari (ora primarie). In copertina un’immagine dell’Ateneo di Bucarest, mentre in seconda, terza e quarta di copertina sono segnalate informazioni riguardanti la geografia, usi e costumi, storia e cultura della Romania, completate da una cartina geografica.
Era il quaderno di mio padre, utilizzato come quaderno di lingua italiana quando aveva dieci, anni nel corso dell’anno scolastico ‘64/65.

Storia personale dell’oggetto

Lavoro da qualche anno presso il Museo Guatelli di Ozzano Taro (PR) e nel corso dell’estate 2005, decidemmo di liberare alcuni spazi di casa Guatelli (e più precisamente il garage), per poter così dare inizio ai lavori di predisposizione della nuova aula didattica del museo.

Gli spazi erano stati utilizzati da Ettore Guatelli come momentaneo deposito di scatoloni contenenti riviste, calendari, libri, giornali, quaderni....Tutti rigorosamente pensati secondo una certa logica “monografica” (lo scatolone dei quaderni e i libri della scuola elementare di Gaiano (PR), i giornali per ragazzi, i libri antichi, gli oggetti della famiglia Branduschi.....

Pur rispettando l’ordine dato da Guatelli, fu per me inevitabile aprire tutte quelle scatole, iniziando così a curiosarne i contenuti.

Ad un cero punto mi capitò fra le mani un piccolo quaderno, sulla cui copertina era riportato, in una grafia a me nota, il nome di mio padre. Inizia a sfogliare le pagine del quaderno ma nonostante l’evidenza, non potevo credere che quel “Renato Anelli” fosse proprio mio padre. Sapevo per certo infatti, che Ettore Guatelli non fu mai un suo maestro e nemmeno un suo supplente. Inoltre mio padre non aveva mai conosciuto Guatelli.

Iniziai perciò a sfogliare il quaderno alla ricerca di qualche ulteriore indizio che potesse darmi maggiori ragguagli sull’identità di quel bambino.

Ad un certo punto, circa a metà quaderno lessi: Tema. La mia famiglia. E in quelle due pagine, piene di segni rossi, in un italiano un pò stentato, ritrovai la mia famiglia: mio padre bambino, il nonno Bruno, la nonna Pina, la (bis)nonna Rosina e lo zio Giacomo.

Solo qualche settimana dopo riuscii a ricostruire il perchè della presenza di quel quaderno nella raccolta di Guatelli. Seppi infatti che Guatelli in più occasioni, aveva ritirato da diverse scuole dei dintorni la documentazione relativa alle attività scolastiche svolte nel corso degli anni, tra cui numerosi quaderni degli ex alunni.

Tutto quel materiale non poté tuttavia trovare spazio nell’allestimento degli spazi interni di Guatelli, rimanendo quindi per anni relegato a quella parte definita giacimenti esterni del museo, in attesa di una futura collocazione.

Chiesi il permesso al Direttore del museo affinchè mi permettesse di tenere con me quel quaderno: li dentro non c’era infatti solo mio padre bambino, ma c’era la mia terra raccontata secondo lo sguardo di un bambino degli anni Sessanta (il Carnevale, la stazione e il mercato di Fornovo, le preghiere, l’alternarsi delle stagioni....).

Provenienza: Viazzano (PR)
Percorso: scuola di Viazzano (PR) - Museo Guatelli di Ozzano Taro (PR) – Casa di Jessica a Ozzano Taro (PR)


Albero genealogico
Renato Anelli – Scuola di Viazzano (PR) – Ettore Guatelli e il suo museo – Jessica Anelli

2 comments:

guccia said...

Una testimonianza non solo preziosa, ma tanto commovente

Anonymous said...

E' bello leggere questa testimonianza! Lo è ancor di più quando conosci i protagonisti viventi e non...forse tra le pagine di quel quaderno potrebbe esserci anche qualche citazione delle estati trascorse con una cugina (io)a Rubbiano e delle feste sull'aia ed i giri in trattore..
Con affetto